Ad oggi, nonostante solo una quota minoritaria del nostro fatturato sia generata dall’export, siamo già attivi in molti Paesi, come Australia, Malta Polonia, Svizzera, Danimarca, Irlanda e Lettonia, con i prodotti del nostro Settore Igiene, mentre in Iraq, Spagna e Ucraina abbiamo clienti importanti per i prodotti del Settore Trattamento Acque.
Mercati molto diversi nei quali Borman è riuscita a sviluppare il proprio business di successo grazie a strategie pianificate e ad una solida conoscenza dei mercati, ma in tutti i Paesi le difficoltà si sono sempre rivelate le stesse:
Trovare partner affidabili, motivati e concreti. Noi per questo ci siamo rivolti a Promos. Insieme abbiamo cominciato a lavorare sul mercato iraniano con i nostri prodotti per il trattamento delle acque. C’è stato un primo contatto con dei distributori, un nostro viaggio a Teheran, seguito da una visita alla nostra azienda da parte del distributore prescelto, un primo ordine di prova e ora il nostro export manager è in Iran e l’operazione sta procedendo bene. Soddisfatti del risultato, abbiamo deciso di usufruire dello stesso servizio anche negli Emirati Arabi e a fine aprile saremo a Dubai per iniziare una nuova sfida.
L’internazionalizzazione è un processo che va intrapreso con competenza e pazienza, è fondamentale pianificare ogni azione e definire con cura ogni aspetto del piano. Ogni mercato ha le proprie caratteristiche, ogni paese presenta interlocutori diversi, ciascuno con il proprio approccio culturale e professionale, ecco perché è fondamentale essere accompagnati nel mercato da chi lo conosce e da chi sa come muoversi, come spiega Protasoni:
Per noi essere stati seguiti da Promos è stato fondamentale, abbiamo trovato personale qualificato e professionale che ha compreso subito le nostre necessità, che ci ha seguiti in tutta la fase del processo e che ci ha messi in contatto con referenti validi che ci hanno aperto il mercato, il tutto in tempi rapidi”.
La sfida di Borman alla conquista dei mercati internazionali non si ferma qui, dopo l’Iran e gli Emirati Arabi verranno altri Paesi:
Non possiamo e non vogliamo fermarci, dobbiamo assolutamente incrementare la percentuale di export del nostro fatturato, perché pensare di aumentare il fatturato grazie alla domanda del mercato interno è pura utopia”.